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Martedì 28 Marzo 2023

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Non è un personaggio di origine finalese, ma la sua storia incuriosisce: sarebbe interessante conoscere perché, dopo una carriera spesa sui palcoscenici di tutt'Italia e un'intrigante love story addirittura con Carlo Goldoni, sia venuta a finire i suoi giorni proprio a Finale, probabilmente in miseria, nel 1760.
Nata intorno al 1715 in una famiglia di attori di origine napoletana, Elisabetta D'Afflìsio Morèri è più conosciuta col nome di Passalacqua. Iniziò molto presto a recitare, alternando alla prosa la danza, il canto e l'acrobatica. "Esercitavasi nel Ballo con molta grazia; aveva qualche intelligenza della musica, e fece talvolta spiccare in essa la sua abilità, cantando in Musicali Operette ed Intermezzi. Giocava assai bene la Bandiera e sapeva con la spada schermire a meraviglia" (E Bartoli, Notizie istoriche de comici italiani, I, Padova 1781). Il giudizio del Goldoni sulla sua abilità di interprete è contraddittorio: nei Mémoires critica duramente la sua interpretazione della Fondazione di Venezia che giudica falsa, monotona e affettata; nella prefazione al XIV tomo delle Commedie è invece più cauto: "giovane spiritosissima, che faceva tutto passabilmente e niente perfettamente. Cantava, ballava, recitava in serio e in giocoso, tirava di spada, giocava la bandiera, parlava vari linguaggi, era passabile nella parte della Servetta e suppliva passabilmente negli intermezzi". Più che per le sue doti di attrice, però, divenne nota per la sua vita privata. Divenuta l'amante del commediografo, finì per tradirlo con il primo amoroso della compagnia, Antonio Vitalba. Ciò suscitò prima la gelosia, poi lo scherno del Goldoni, che si vendicò costringendo i due attori a recitare in un'opera chiaramente ispirata alla vicenda, Don Giovanni Tenorio o Il dissoluto punito. All'epoca non esistevano ancora i paparazzi, ma la tresca tra il Goldoni e la D'Afflisio ebbe una tale eco che molti anni dopo, il pittore Domenico Morelli, che riformò la scuola pittorica napoletana nel secondo Ottocento, dipinse la sequenza biografica Goldoni e la sua amante Madame Passalacqua (1865-69). L'attrice uscì comunque danneggiata da questa vicenda: divenuto direttore della compagnia, il Goldoni la sostituì per il canto e gli intermezzi, lasciandole unicamente il ruolo di serva, e occasionalmente di seconda donna e si liberò del Vitalba che passò a recitare al teatro S. Luca. Qualche anno dopo, passata ad altre compagnie, fu vittima di una brutta caduta che la costrinse a ritirarsi dalle scene. Tornò a recitare nel 1749 con una compagnia propria prima al teatro Comunale di Parma quindi a Mantova al teatro Ducale. Dopo aver peregrinato con scarsa fortuna nei teatri minori della Lombardia si ritirò infine dalle scene.

Venerdì, 18 Aprile 2014 16:19

Scipione Balbi

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Seppur la sua biografia sia particolarmente scarna e abbastanza vaga – nacque all'inizio del XVI secolo e scomparve probabilmente nel 1565 – è ritenuto il più importante poeta in lingua latina di origine finalese. Nato, appunto, a Finale da una famiglia originaria di Piacenza, perse ben presto il padre Francesco, anche egli poeta. La madre lo mandò a studiare a Bologna dove ebbe come maestro Giovan Battista Pio, ma dopo tre anni dovette interrompere gli studi a causa di una serie di disgrazie familiari (poi rievocate nel poemetto Fortuna): dapprima gli morì il fratello Cesare, annegato nel Panaro, poi la madre; due nipoti, una sorella e qualche anno dopo, il giovedì santo del 1531, un altro fratello, Alessandro, fu ucciso da due sicari. Balbi risiedette a Finale per alcuni anni, presumibilmente occupandosi degli interessi familiari, senza però abbandonare gli studi e dedicandosi in particolare alla poesia latina. Quando Renata di Francia passò nel 1529 per recarsi a sposare Ercole d'Este, egli scrisse un poemetto che celebrava le nozze e lo dedicò a Obizio Remnio, segretario ducale. Oltre ai rapporti con Ferrara e con i duchi d'Este, Scipione guardava anche a Bologna e all'università. Nel 1531 dedicò un poemetto in lode di Bologna a Francesco Guicciardini, e a Bologna dal 1552 al 1564 o 1565, fu lettore di grammatica. I Rotuli dell'università registrano il nome alternativamente come "Scipio Baldus" o "Scipio Balbus de Finali". La sua attività letteraria si volse esclusivamente alla poesia latina. I contemporanei testimoniano della fecondità del Balbi, ma anche della scarsa cura per la forma. In seguito, il Carducci lo definì "uno di quei tanti verseggiatori latini che allora ogni angolo d'Italia produceva... ma come rampolli anche senza frutto seccavano presto". Nella sua "Biblioteca Modenese", Girolamo Tiraboschi scrive invece a proposito di Balbi: "Assai scarse notizie avrei io potuto dare di questo Poeta che pur dal Giraldi fu nominato tra celebri del suo tempo, se alcune non ne avesse rendute pubbliche il suddetto Sig Cesare Frassoni nelle sue Memorie del Finale e se di più altre non me n'avesse egli aperta la fonte col trasmettermi le rarissime opere di Scipione trascritte dalla stampa che se ne conserva nella Libreria Baratti in Ferrara. (...) Convien dire ch'egli avesse vena assai facile, e che molte fossero le Poesie che ne venivano lette benché assai più fossero quelle ch'ei ricusava di pubblicare.(...) Leandro Alberti ove nella sua Italia parlando del Finale di Modena chiama il Balbi elegante Scrittore di versi come dalle opere da lui fatte si può conoscere e massimamente dalla sua Fortuna descritta in versi esametri".

Venerdì, 18 Aprile 2014 16:16

Fernando Maria Baccilieri

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Nasce a Campodoso di Reno Finalese in provincia di Modena il 14 maggio 1821, ed è battezzato il giorno seguente. Educato dalla famiglia alla fede e alla carità, ha ricevuto una formazione culturale nei collegi dei barnabiti a Bologna e poi dei Gesuiti a Ferrara. Mentre frequenta la scuola dei gesuiti sente la vocazione alla vita religiosa. Nel 1837 veste l'abito clericale e, il 15 ottobre 1838, avuto il consenso dei genitori, entra nel noviziato romano della Compagnia di Gesù, a S. Andrea al Quirinale. A causa di diversi problemi di salute deve però ritornare in famiglia. Nel 1839, in vista del sacerdozio, inizia gli studi specifici presso tre suc­cessivi seminari: Finale Emilia, Modena e, in seguito, sempre per motivi di salute, Ferrara, dove completa il corso teologico e riceve l'ordinazione sacerdotale il 2 marzo 1844. Ritorna a Reno Finalese, come cooperatore del parroco, dal 1844 al 1851. In questo periodo, nel 1845, viene nominato insegnante di grammatica e direttore spirituale nel seminario di Finale Emilia. Nel 1851 è chiamato dall'Arcivescovo alla parrocchia di Galeazza Pepoli, nella diocesi di Bologna, come Economo spirituale. Il 25 aprile 1852 si insedia come parroco a Galeazza. In questa piccola comunità, di 627 abitanti, che si trovava in condizioni morali e religiose tutt'altro che felici, resterà per ben 41 anni, fino alla morte, malgrado gli vengano offerti incarichi più prestigiosi. Favorì la collaborazione dei laivi alla vita della Chiesa attraverso l'istituzione di varie associazioni, femminili e maschili. Don Baccilieri si trovò a essere fondatore di un istituto religioso quasi incon­sapevolmente: la Congregazione delle Suore Serve di Maria di Galeazza fu il risultato della necessità di provvedere all'educa­zione e all'istruzione specialmente delle fanciulle povere ospitate in un collegio-­convitto istituito vicino alla chiesa parrocchiale. La Congregazione si sviluppò, a partire dal 1852, come un piccolo seme che gradualmente si diffuse e crebbe arrivando a operare in Italia, Ger­mania, Brasile, nella Corea del Sud e nella Repubblica Ceca. Scomparso il 13 luglio 1893, Don Baccilieri è stato Beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 3 ottobre 1999. La sue spoglie mortali riposano nella chiesa parrocchiale di Galeazza.

Venerdì, 18 Aprile 2014 15:58

Elisa Agnini Lollini

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Sorella minore di Gregorio, nasce a Finale il 22 marzo 1858. L'8 agosto 1885, all'età di 27 anni, sposa Vittorio Lollini, avvocato modenese che a Finale, dove il padre era cancelliere della Prefettura, frequentava i circoli socialisti e, inevitabilmente, casa Agnini.

Venerdì, 18 Aprile 2014 15:14

Gregorio Agnini

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Nato il 27 settembre 1856 a Finale, da Tommaso Agnini, ricco possidente, che cedette in affitto le proprie terre per dedicarsi esclusivamente alla gestione di una distilleria di liquori, e di Elisabetta Kostner, inizia le elementari nella città natale, per poi trasferirsi a Genova da parenti, dove si diploma alla Scuola superiore di commercio.

Martedì, 18 Febbraio 2014 09:12

Cenni Storici: Finale Emilia

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Martedì, 18 Febbraio 2014 09:11

Figurine Finalesi

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Nelle pagine che seguono, grazie alla possibilità offertaci da Ediland, casa editrice del calendario Gente di Finale, proponiamo la serie di figurine finalesi che Celso Malaguti e lo staff redazionale di Ediland hanno tratteggiato dal 2004 a oggi.

 

FIGURINE FINALESI

L'Ester – Ester Abbottoni

Al Dutór Ài – Adolfo Aji

Pipùz – Mario Baccilieri

La Sunta – Assunta Banzi

Tunìn – Nino Banzi

La Gina dal barachìn – Gina Baraldi

La Betta – Elisabetta Baraldini

Jack – Loris Barberini

Gigi – Luigi Benati

Ghitàn – Gaetano Bergamini

La Bèpa la Sdazàra – Giuseppina Bergamini

L'Elena la cagnara – Elena Bertelli

Don Oscar

Renato e la Marisa – Renato Boetti e Marisa Rivaroli

Pìpi Ciarét – Paolino Bolognesi

Tugnón – Antonio Bonifazi

Il Nostromo – Giancarlo Borghi

Berìgio – Alberigio Borsari

Pìpi Scarpàza – Amerigo Bortolazzi

Alberto Bortolini

Beppino – Alberto Bortolotti

Suor Margherita

I fachìn

Caradìn – Attilio Carrara

James Castagnoli

Bórtul – Bartolomeo Cavallari

Carletto – Carlo Cervellati

Otello Corazzari

L'Imelde – Imelde Dallolio

Enzo – Vincenzo De Col

Jusfìn al pessàio – Giuseppe Diegoli

Gigìn la Ciòza – Gustavo Diegoli

Mauro Dondi

Fachin al curièr – Dante Facchini

Tobruk – Luciano Ferrari

Galin al sart – Alfredo Gallini

Greta Garbo – Iride Galvani

La Linda dl'Agnésa – Ermelinda Garutti

La Moruzzi – Iris Gavioli

Dólfo Panvèc – Adolfo Golinelli

Ezio Grandi

La Iolanda ad Paganel – Iolanda Grossi

Guiciardón – Arturo Guicciardi

La Mìstra Locchi – Giuseppina Locchi

Bórtul – Bartolomeo Lodi

Lodi al fra – Nino Lodi

Nemore l'infarmièr – Nemore Malaguti

Severino Mantovani

Marchét al latàr – Gustavo Marchetti

La Teresina la Brustlinàra – Iolanda Marchetti

La Maria ad Scrilòto – Maria Marchetti

La Maria ad Mari – Maria Mari

Cide – Giuseppe Marvelli

La Mistra Carla – Carla Masi

Severo – Mario Mondadori

Gino Ciapapùi – Luigi Muzzioli

Brunìn – Bruno Neri

Filippo Pantón – Filippo Neri

La Lucia ad Bizzi – Lucia Neri

Peppino – Albertino Orlandi

Mamìn – Angiolino Orlandi

Al Frabón – Giuseppe Paltrinieri

Mario Muradór – Mario Paltrinieri

Panciàn – Vittorio Panzanini

Fasòl – Alfredo Parmeggiani

Al Sgargìn – Giuseppe Parmeggiani

Roberto Pellacani

Pirón – Pietro Piccioli

Tachimìni – Alfredo Pisa

Pisìna – Bruno Pisa

Guglièlam e la Giselda – Guglielmo Pisa e Giselda Paltrinieri

Sfrigulìn – Renato Poletti

Mano Mano – Ermanno Ramponi

La Mistra Rebecchi – Gabriella Rebecchi

Cìde – Alcide Rinaldi

Ségo – Bruno Rivaroli

L'Ida l'infarmiéra – Ida Rivaroli

Catone e l'Amabile – Vittorio Aldo Rivaroli e Amabile Diazzi

Romeo di scatlón – Romeo Rizzati

La Pia – Maria Pia Rosta

Natalino – Natale Sansilvestri

Savonuzzi al bidèl – Ermes Savonuzzi

Al cavaliér Burèla – Renzo Silvestri

Bisachìn – Vittorio Suffritti

Floro – Giovanni Superbi

Libero – Libero Superbi

Tamplìn – Arzegovino Tampellini

Fóncio – Alfonso Tartarini

Mario Macón – Antonio Tassinari

Piròcia – Alberto Tassini

Bino – Alfonso Bino Terzi

Balìn – Federico "Franco" Terzi

Iusfinón – Giuseppe Vallini

Salamìn – Luigi Vincenzi

La Direttrice – Linda Zini

Zòbul – Lisimaco Zoboli

 

FIGURINE SPORTIVE

Libero Borsari

Paola Breveglieri

Siebel Capiluppi

Mario Casoni

Roberto Cavicchi

Giuliano Cremonini

Moritz Galei

Elvino Gennari

Andrea Govoni

Allegro Grandi

Augusto Guidetti

Massimiliano Monari

Roberto Moretti - La Lola

Denny Palazzi e Silvio Ziroldi

Massimo Pederzini

Augusto Pola

Linda Ragazzi

Giampaolo Rebecchi - Zale

Guido Rivaroli

Renato Sansilvestri

Guido Scagliarini

Matteo Superbi

Giorgio Tassi

Enzo Veronesi - Petisso

 

FIGURINE MUSICALI

Olga Agnini

Antonio Amadelli - Toni

Martina Amadelli

Italo Benati

Giuliano Bergamini

Francesco Boni

Dino Cestari

Coralenova

Cormorano

Coro Erga Omnes

Diavoli Rossi

Antonio Dondi

Gianni Ferraresi

Luciano "Tuna" Ferraresi

Luigi Ferraresi - Gigetto

Alfonsino Ferrari

Lelio Ferrari

Flowers Blues Band

Fourire

Fragil Vida

Roberto Frignani

Ferruccio Gianoli

Ruggero Gianoli

Gruppo 999

Rino Malagoli

Rino Malaguti

Noemio Manzini

Massimo Marchesini - Max

Rosina Marchetti

Giovanni Jures Martelli

Leonardo Merighi

Matteo Minozzi

Old Pistols

Orchestra Plettro

Idalgo Paltrinieri

Giuseppe Panza

Radames Panza - Silòn

Arrigo Pola

Arrigo Resca

Paolo Rivaroli

School of Rock

Studiobaker

Enzo Suffritti

Bruno Tassi

Leo Tassi

Pietro "Enzo" Tassini

Mario "Paolo" Vincenzi

Ernestino Zanni

Martedì, 18 Febbraio 2014 09:11

Cenni Storici: Le Frazioni

Scritto da

Massa Finalese

Canaletto

Casoni

Casumaro

Reno Finalese

Pagina 15 di 15

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